Delorean Italy
italian website since 2005
Delorean Italy
italian website since 2005



Delorean Italy,
progetti.

Il primo sito italiano sull'auto resa famosa dal film
Ritorno al Futuro.

Le auto placcate oro
I fondi degli investitori vennero usati in maniera a dir poco spregiudicata da John De Lorean, il quale oltre alle spese folli della sua compagnia, investì molti soldi anche per altri progetti. Per esempio una versione speciale della DMC-12, quella con la carrozzeria placcata oro a 24 karati.
Ne produssero solo due (su una produzione preventiva di cento esemplari) che vennero realizzate nell' Ottobre del 1981 (numero di telaio: VIN#4300, VIN#4301). Vennero vendute tramite il Catalogo Natalizio dell'American Express nel dicembre 1981 a 85.000 dollari l'una, solo per i possessori della carta "Gold".
La prima, con gli interni marroni (l'unica di tutte le DMC-12) e il cambio manuale, è nel National Automobile Museum, a Reno in Nevada.
La seconda con gli interni neri e il cambio automatico, è stata esposta fino al 2006 nell'atrio della Snyder National Bank in Texas. Dopo essere rimasta per 25 anni ferma all'interno della Banca, l'auto è stata donata al Petersen Automotive Museum di Los Angeles in California.
Dopo il fallimento, la Consolidated International (poi Big Lots!), ne assemblò una terza con cambio automatico (VIN #20105). Dal numero di serie si evince che è una delle prime auto assemblate (coi pannelli non dorati) in Irlanda del Nord. Venne smantellata e riassemblata in Ohio (USA), coi pezzi dorati avanzati a Belfast. In realtà mancava lo sportello destro che venne placcato dopo (si nota la differenza di colore). Anche gli interni vennero sostituiti con quelli marroni avanzati. Fu messa in palio come primo premio di una lotteria nel dicembre '85, il vincitore la rivendette subito alla Harry Kauffmann Motorcars di Milwaukee (Wisconsin). Il secondo proprietario la tenne fino al 1999, il terzo fino al 2023 quando è stata venduta ad un collezionista del Massachusetts.




Nel 1978 acquisì la Logan Manufacturing Company (LMC), un'azienda che produceva spazzaneve e faceva parte della Thiokol, una grande industria presente in più settori. Divenne una divisione della DeLorean, chiamata Delorean Manufacturing Company (DMC). Nei primi anni i modelli vennero marchiati DMC, poi dall'81 all'82, LMC. Venne rivenduta nel 1993.
Twin turbo
Nel 1980 De Lorean venne contattato da Fred Dellis, fondatore della Legend Industries di New York, col progetto di fare una versione twin-turbo della DMC-12, dato che il motore PRV disponeva solo di 137c. e i clienti non erano soddisfatti delle prestazioni.

L' ordine iniziale della Delorean fu di 5.000 kit biturbo. La presentazione della Dmc-12 col motore elaborato, avvenne nel novembre '81, sul circuito di Bridgehampton (New York). Erano presenti John DeLorean e alcuni suoi dirigenti. Le prestazioni entusiasmanti, fecero si che John ordinasse altri 2.500 kit.

I primi due kit twin-turbo, vennero testati su due Renault Alpine A/310, che già montavano il PRV. In tutto vennero equipaggiate col kit solo sei DMC-12, (numero di serie VIN#502, 528, 530, 570, 805, 860), le quali vennero vendute solo dopo il fallimento.
Tre, appartengono all'officina P.J. Grady Europe, in Inghilterra. L' unica DeLorean del gruppo versione mono-turbo, è la VIN#528.
Sulle prestazioni del motore bi-turbo, ci sono notizie contrastanti, comunque dovrebbe avere circa 193 cavalli e accelerare da 0 a 100km/h in 5.8 secondi. Vennero richiesti a Giugiaro i disegni di come sarebbe potuta essere una versione turbo. Dall'immagine si notano le scritte "turbo", le prese d'aria maggiorate dietro i finestrini posteriori, i cerchi di disegno diverso e un alettone più pronunciato. Delorean essendo a corto di fondi, cominciava ad offrire quote della società al posto dei pagamenti e la Legend Industries divenne uno dei principali creditori.

P.S.
Mentre la Legend Industries di New york stava sviluppando il kit twin turbo per il motore PRV (Peugeot, Renault, Volvo) alcuni dirigenti della Delorean andarono a Parigi, alla sede della Renault. La Direzione francese avrebbe dovuto dare l'approvazione all'omologazione dei motori in questa configurazione, ma si oppose completamente, insistendo sul fatto che i carichi eccessivi dei turbo sul motore, avrebbero diviso il basamento e non era possibile alcun rinforzo.
Alla riunione erano presenti anche degli ingegneri Volvo e quando la riunione si sciolse, uno di questi disse a quelli della Delorean che loro avevano rivisto gli alberi a camme e altri componenti disponibili per adattarsi al turbo. Probabilmente i francesi non volevano condividere con la DMC quelle modifiche per usarle solo sui propri modelli.
DMC-24
Il 3 settembre 1981, DeLorean incontrò i suoi ingegneri e Giugiaro in un albergo
a Dunmurry, per chiarire i dettagli sulla produzione di una berlina a 5 porte.
Secondo i documenti ritrovati, l'auto sarebbe dovuta uscire sul mercato
alla fine del 1983 col nome DMC-24 e avrebbe dovuto avere una produzione di
10.000 unità l'anno.

A quanto pare sarebbe stato preso in considerazione, il prototipo marciante
Medusa, rarissimo esempio di berlina a quattro porte e motore centrale
posteriore
. Si basava infatti sul telaio modificato e sulla meccanica della
Beta Montecarlo
che Giugiaro disegnò per la Lancia nel 1980.
Il disegno a lato mostra infatti lo schizzo di una Medusa ristilizzata con le
maniglie degli sportelli posizionate più in basso (come quelli della DMC-12).
Probabilmente anch'essa avrebbe avuto gli sportelli ad ala di gabbiano.

Nella foto sotto il disegno, c'è il prototipo statico della berlina realizzata per
Delorean
, si notano i cerchi della DMC-12 e una maniglia sola per uno
sportello unico.

Nell'82 venne ripresentato al Motor Show di Bologna, col nome Marco Polo e il
marchio Lamborghini, ma non c'era nessun progetto con la casa di Sant'Agata.
Lo stesso anno su quella base, è stato realizzato un prototipo marciante
leggermente diverso, chiamato Orca su meccanica della Delta 1.600cc. 4x4.

Versione europea
La responsabilità di questo progetto venne assegnata a Chuck Bennington, l'amministratore delegato di DeLorean Motor Cars. L'idea era di vendere la DMC-12 anche sui mercarti con guida a destra, come Regno Unito, Giappone e Australia.
Dato che attrezzare la catena di montaggio con nuovi stampi, attrezzature e una miriade di parti specifiche avrebbe richiesto un prezzo eccessivo, Bennington decise di farlo fare a una ditta esterna. Decisero di provare a trasformarne qualcuna da far guidare ai dirigenti in Irlanda del Nord. Venne scelta la Wooler-Hodec una piccola officina di Andover vicino Southampton, in Inghilterra. In passato avevano già lavorato su altri progetti per la General Motors, per convertire delle Jeep. Mandarono alla Wooler-Hodec, alcuni dei primi modelli di prova che non erano destinati alla vendita al pubblico. Erano definite "black cars" perchè la maggior parte di esse non aveva neanche i pannelli d'acciaio montati e si vedeva la scocca nera. Le auto spedite furono in tutto 32. L'officina avrebbe dovuto selezionarne 20, quelle nelle condizioni migliori.
Ne completarono solo 12, undici col cambio manuale e tutte con gli interni neri.

Quando la Delorean entrò in amministrazione controllata, ne sono state trasformate altre cinque nella sede di Dunmurry. Una di queste venne fatta per il bassista dei Duran Duran, John Taylor.
Nelle prime 12 l'unica differenza era la guida a destra, mentre quelle assemblate dopo avevano anche altre differenze dal modello per gli USA, per esempio vennero cambiati i gruppi ottici posteriori che contengono anche i fendinebbia. Sul fianco dell'auto non ci sono più le luci di posizione laterali anteriori e posteriori, ma c'e solo un piccolo indicatore di direzione dietro il passaruota anteriore.
Le luci di posizione anteriori e quelle all'interno degli sportelli sono bianche e non arancioni come quelle americane.
Sono stati aggiunti dei triangoli di plastica ai lati interni del paraurti anteriore, accanto ai fanali e l'antenna era posta al centro del tetto.
Alcune di queste furono vendute ad un'asta della BCA in Inghilterra nell'82.

Negli anni successivi alcuni privati ne hanno modificate altre.
PROGETTI SFUMATI
Agli inizi, prima ancora dell'idea (eccentrica) di vendere dei modelli placcati oro, Delorean aveva avuto mille altre idee, tra queste c'era anche quella di aprire una boutique di accessori (in stile Porsche), sulla 5th Evenue a New York. Ma se questo poteva andar bene per una compagnia già affermata sul mercato, non era valida per una che stava nascendo.
Un' altro progetto sfumato a causa del crack finanziario, fu la messa in produzione del prototipo del Bus urbano DMC-80 (1979). Sarebbe dovuto essere prodotto negli USA.
In questo video del 1979 invece, venivano illustrate le caratteristiche di questo curioso veicolo. Si tratta del prototipo di un piccolo fuoristrada (DMC44) a due posti, adatto a molteplici esigenze. Per il modello di serie, avevano pensato di usare le parti meccaniche e il motore della Fiat 126, sarebbe stato prodotto dalla Fiat in Polonia. Mai entrato in produzione.
Nel novembre dell'80 (tre mesi dopo aver firmato un contratto con la Legend Industries per la fornitura dei kit twin turbo), fece un investimento di 200.000 dollari con Henry "Smokey" Yunick, uno dei più celebri preparatori di auto da corsa Nascar. Yunick e la sua officina, la Adiabatic Corporation in Michigan, cercavano fondi per lo sviluppo di un motore ad alta compressione e a basso inquinamento, che in passato era stato provato solo su alcuni camion militari. L'idea di John era di creare un reparto corse Delorean in partnership con Yunick.
Nel giugno '82, propose alla Renault di entrare nello sviluppo del progetto di questo nuovo motore, in cambio del saldo di alcuni debiti. I francesi rifiutarono anche perchè non credevano in quella tecnologia, e i fatti gli diedero ragione. Non ebbe mai un futuro.

Altra idea che sfumò fu quella di proporre all'Alfa Romeo di produrre una sportiva con doppio motore boxer, meccanicamente simile al prototipo della Mini Moke twin engined 4x4 (1963) dell'inglese BMC. Sarebbe stata di fascia più alta rispetto alla DMC-12. Gli accordi erano già in fase avanzata, ma si arenarono quando Delorean offrì le sue azioni come pagamento e si interruppero quando cominciarono i problemi finanziari. Aveva anche in mente di copiare l'intero complesso di Balocco dove c'era il circuito per i test e il Centro di Ricerca e Sviluppo dell'Alfa.

Poi gli venne in mente di acquisire la Reliant, piccola casa inglese che negli anni '70 vendeva una gran quantità di piccole auto a tre ruote, tra le quali la Bond Bug (foto in basso). Secondo lui in piena crisi petrolifera sarebbe stata ideale per le strade californiane. Anche quest'idea rimase solo sulla carta.
Firestar 500
    Alla fine dell'85,(anche grazie all'incredibile successo del film Ritorno al futuro), John DeLorean organizzò una conferenza stampa a Columbus (Ohio),dove annunciò di aver trovato, insieme ad altri soci (tra cui Gordon Novel, l'investigatore privato che aveva lavorato per lui nel 1982), i fondi per tornare sul mercato con una nuova auto, la Firestar 500! Il motore sarebbe dovuo essere un V8 da 500cv e i telai sarebbero stati quelli della DMC-12, forniti dalla Kapac. Società di Sol Shenk che nel frattempo aveva acquisito il logo, tutte le rimanenze della DMC e aveva trasferito tutto proprio a Columbus. La carrozzeria (come si nota dai disegni) rispetto alla Delorean, ha i parafanghi più larghi, le minigonne e un vistoso alettone, ma gli sportelli sono gli stessi della DMC-12. Comunque non aggiunse nessun altro particolare su chi avrebbe fornito i motori, o dove sarebbe stata assemblata l'auto. Anche di questo progetto non si è saputo più niente.

    In una intervista a Motor Trend dell'87 disse che non fu coinvolto direttamente nel progetto Firestar, dichiarando di essere stato solo spettatore dell'idea di Gordon Novel, suo ex socio.