Delorean Italy
italian website since 2005
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Delorean Italy,
design/tecnica.

Il primo sito italiano sull'auto resa famosa dal film
Ritorno al Futuro.

Le portiere ad "ala di gabbiano"
La scelta di andare a Torino da Giorgetto Giugiaro per il design della sua vettura è stata sicuramente l'idea migliore di John DeLorean.
La decisione di utilizzare gli sportelli ad "ala di gabbiano", che John definiva sexy!, era affascinante.
Per facilitarne l'apertura, oltre ai pistoncini idraulici, c'è una barra di torsione della Grumman (che era un'importante industria aerospaziale).

Qualche anno prima di Delorean, anche Malcom Bricklin tentò l'avventura di realizzare una nuova auto, ma durò lo spazio di un paio d'anni prima di fallire. La sua SV-1 uscì nel 1974 e chiuse i battenti nel 1975.

L' auto più famosa in assoluto nel Mondo ad avere gli sportelli ad "ala di gabbiano" è la Mercedes 300 SL degli anni 50.
Il suo telaio multitubolare leggero, aveva un grande inconveniente: impediva l'installazione delle portiere di tipo normale; fu così che si pensò di dotare questo tipo di portiere apribili verso l'alto.
Oggi è una delle automobili d'epoca più ricercate dai collezionisti.

Giugiaro e altri grandi designer automobilistici, hanno progettato diverse vetture con questo tipo di portiere, ma per la maggior parte sono rimasti solo dei prototipi; un po' perchè costava di più metterle in produzione, e un po' perchè in caso di ribaltamento della vettura, non esistevano dei sistemi di sicurezza per poter uscire dall' abitacolo.
Auto simili
La somiglianza che troviamo tra la DeLorean e altre auto è evidente, perchè molte sono state disegnate dalla stessa mano (Giugiaro) e nello stesso periodo.

La Lotus Esprit S1 è uno dei modelli più simili, non solo per il design, ma anche perchè Colin Chapman, il fondatore della Lotus, collaborò alla realizzazione del telaio e della scocca e delle sospensioni della Delorean.
Il primo anno di produzione fu il 1976, e con i vari aggiornamenti è arrivata fino al 2004, senza che la sua linea sia cambiata più di tanto.
Appare anche nel film del 1977 La spia che mi amava (video), in versione sottomarina.


Anche la BMW M1 (video), venne disegnata da Giugiaro e creata in collaborazione con Lamborghini e Italdesign (1978/81).


La Lancia Beta Montecarlo (video), è un'altra auto molto simile alla Delorean, anche se questa non è stata disegnata da Giugiaro, ma da Pininfarina!
Venne prodotta dalla Lancia dal 1975 all' 82.

Tutte e tre hanno il motore in posizione centrale/posteriore (sopra le ruote posteriori), a differenza della Delorean che invece lo montava in posizione posteriore (dietro le ruote posteriori).

Una curiosità, La Lotus Esprit S1 aveva gli stessi fanali posteriori della Lancia Beta Montecarlo.
Prototipi simili
John De Lorean scelse Giugiaro come designer, perchè nel 1974 vide al Salone di
Torino i prototipi Hyundai Pony e Maserati Medici I.

Il concept Pony Coupe (video) sviluppato da Giugiaro per Hyundai, era una coupe
2+2 che poi uscì sul mercato nel '75 col nome Pony, ma solo in versione berlina a
quattro porte .
Nel '79 venne ripresentato come prototipo per la Isuzu col nome Asso di Fiori e
messa in produzione nell'81 col nome Piazza (Impulse nel Nord America e Holden
Piazza
in Australia).

La Medici I (video) su base della Maserati Indy, fu il prototipo di una berlina gran
turismo a cinque porte mai prodotta.

Altri due prototipi simili alla DMC-12, sono la Volkswagen/PorscheTapiro e la
Maserati Boomerang, anch'esse disegnate da Giugiaro qualche anno prima.

La Tapiro venne realizzata per la Volkswagen/Porsche nel 1970 (video). Il telaio è
della Porsche 914/6 ed ha gli sportelli ad ala di gabbiano.

Nella Boomerang presentata nel 1972 su base Maserati Bora (video), si nota lo stesso
stile del designer italiano, anche se questa ha gli sportelli ad apertura tradizionale.

Tutti questi prototipi hanno in comune le linee tese che possono essere
facilmente riconoscibili nelle famose auto messe in produzione come la
Maserati Merak, la Lotus Esprit, la BMW M1 e la Delorean DMC-12,
tutte disegnate da Giugiaro.
Motore PRV
Dopo aver provato anche altri motori, purtroppo per motivi di tempo, alla De Lorean ripiegarono sul PRV (Peugeot, Renault, Volvo), un V6 di 2800cc, che equipaggiava già diverse berline delle tre marche (sia in versione aspirata che turbo) e che sarebbe stato montato anche sulla prima e sulla seconda serie della Lancia Thema.
Questo motore prodotto dal 1974 al 1998, venne montato sui seguenti modelli:

Peugeot: 504 coupe, 604, 505, 605.
Renault: 30, 25, Espace (prima e seconda serie), Laguna (prima serie), Safrane.
Volvo: 264, 760, 780.
Alfa Romeo: 155 V6 Ti DTM.
Alpine: A/310 GT, GTA, A/610.
Citroën: XM.
Dodge: Monaco.
Lancia: Thema (prima e seconda serie).
Talbot: Tagora.
Venturi: 400 GT, 300 Atlantique.

Questo fu il primo motore a 6 cilindri in lega leggera prodotto in Francia dalla Renault nel 1974, in collaborazione con Peugeot e Volvo. Il PRV con i suoi 137cv. non era certo un fulmine neanche all'epoca, sopratutto per un auto sportiva. Nell' accelerazione da 0 a 100km/h impiega 10,5 secondi, mentre la velocità massima è di circa 210 km/h.

Una curiosità, che sanno in pochi, è che questo PRV V6 venne usato anche nelle gare del Campionato Tedesco DTM/ITC negli anni '90 (video).
Per i primi tre anni dal '93 al '95, l'Alfa montava il V6 Busso a 60° derivato dalla serie (come da regolamento), poi i motoristi si accorsero che sarebbe stato più prestazionale un V6 di 90°. L'unico motore Alfa a V di 90° era l'otto cilindri montato sulla Montreal, ma non andava bene perchè aveva i cilindri molto vicini tra di loro e non avrebbero permesso di montare dei pistoni di alesaggio adeguato.
L'Ing. Limone allora si accorse che in quel periodo Alfa e Lancia facevano parte dello stesso gruppo (Alfa Lancia Industriale) e la Lancia Thema montava proprio il PRV V6 a 90° più adatto ad essere elaborato. Riuscì quindi a farlo passare come motore usato nella produzione Alfa. Con la dovuta preparazione venne portato fino a 490 cv.!
Scheda tecnica
Dimensioni e peso.
Lunghezzza 421,6cm
Larghezza 185,6cm
Altezza 196cm (con sportello aperto) e 114cm (con sportello chiuso)
Passo 241,3cm
Peso 1233Kg a secco

Carrozzeria e telaio.
Telaio a doppia Y d'acciaio coperto di resina epossidica prodotta dalla Lotus.
Monoscocca in G.R.P. (Glass Re-enforced Plastic) prodotta dalla Lotus.
Pannelli d'acciaio 306 satinato (non verniciati) applicati sopra la monoscocca.

Sospensioni.
Anteriori a quadrilatero con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici.
Posteriori multilink con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici.

Pneumatici
Anteriori: 195/60HR 14, cerchi in lega leggera da 14''
Posteriori: 235/60HR 15, cerchi in lega leggera da 15''

Freni
Dischi anteriori Ø 254mm, posteriori Ø 267mm

Motore
PRV V6 di 90° in lega leggera a due alberi a camme in testa, montato posteriormente
Cilindrata 2850 cm³

Potenza
96Kw/137CV a 5500giri/min

Prestazioni
Accelerazione 0-100km/h in 9,5 sec
Velocità massima circa 210km/h
Tucker/Bricklin
    Due vicende simili a quella di John De Lorean, accaddero anni prima a Preston Tucker e a Malcolm Bricklin.
    Il primo, come De Lorean, era un ingegnere, e anche lui aveva il sogno di creare una auto più moderna rispetto a quelle che il mercato di allora poteva offrire.
    Siamo negli anni 40 e naturalmente il mercato dell'automobile americano (e non solo), se lo spartivano La General Motors, la Ford e la Chrysler.
    Secondo Tucker si poteva dare al pubblico un prodotto migliore (video), più bello e più sicuro rispetto a quelli delle grandi case automobilistiche.
    Le sue idee erano all'avanguardia, e in poco tempo riuscì, insieme ad altri tecnici e progettisti, a presentare un primo prototipo della sua auto, la Tucker Torpedo nel 1946.
    Purtroppo però ci fu un processo (si dice sotto pressione di Ford, GM e Chrysler) in cui le autorità americane lo accusarono di truffa nei confronti dei clienti che si aspettavano un prodotto diverso. Le vetture consegnate furono solo 51, ovviamente diventate subito oggetto di culto. Nel 1950 Preston Tucker fu prosciolto da ogni accusa, ma intanto la sua azienda era fallita. Nel 1988 uscì il film "Tucker" con Jeff Bridges.

    Nel 1971 l'imprenditore Malcolm Bricklin, già importatore ufficiale della Subaru negli USA, creò la sua compagnia d'auto (video) grazie al finanziamento dello Stato Canadese del New Brunswick. Voleva fare un'auto a due posti con le ali di gabbiano, sportiva e soprattutto sicura, la SV-1, (dove SV sta per Safety Vehicle). La SV-1 aveva una carrozzeria di vetroresina con dei pannelli di plastica (già colorata) incollati sopra. Fu disegnata da Herb Grasse che fece anche la Batmobile degli anni '60. Il motore era un V8 AMC (220cv.), poi sostituito da un V8 Ford (175cv) nel '75. I fanali posteriori sono della Pantera De Tomaso, auto che Grasse guidava all'epoca (che poi sono quelli dell'Alfa Romeo 2000 GTV). Tra il '72 e il '73 quando Delorean stava per lasciare la General Motors, telefonò a Bricklin offrendosi di diventarne il presidente, ma l'accordo sfumò. La vettura uscì nel '74 e fallì per debiti nel '75 dopo averne prodotte 2854, solo per il mercato Statunitense. Subito dopo la bancarotta Delorean richiamò Bricklin per chiedere se il suo team volesse lavorare al suo progetto di una nuova auto. Voleva riprendere la sua idea d'auto sportiva, una coupe con lo stesso tipo di sportelli, sicura e a basso costo. Bricklin gli mise a disposizione il prototipo della SV-1. Anche il nome iniziale della DMC-12, doveva essere DSV, idea ripresa dalla Bricklin SV-1.